Introduzione storica
Manoscritto e a schede mobili, fu compilato dal canonico Zefirino Gambetti (Savignano sul Rubicone 1803 - Rimini 1871) per la sua imponente e composita collezione di interesse locale suddivisa principalmente in quattro sezioni: Miscellanea riminese (opuscoli), Stampe riminesi (bandi, fogli volanti, avvisi a stampa), Miscellanea manoscritta riminese (autografi), Lettere autografe al dottor Giovanni Bianchi, ma comprendente anche non pochi volumi manoscritti ora mescolati agli altri gambalunghiani e collocati in Sala manoscritti. Contiene le descrizioni delle singole unità bibliografiche e documentarie - in qualche caso non possedute e dunque prive di collocazione -, spesso corredate da notizie relative all'edizione o all'esemplare, oppure da qualche dato biografico su autori e personaggi locali. Non sempre c'è perfetta corrispondenza tra i pezzi descritti e posseduti da Gambetti e quelli presenti in Gambalunga, ma il catalogo si rivela comunque prezioso assumendo, in assenza del materiale, il valore di bibliografia riminese di straordinaria ricchezza. In sostanza il fondo, acquisito nel 1871, documenta in maniera sistematica la vita della comunità riminese almeno dal XVI secolo alla metà circa del XIX, sia a livello di governo locale sia di relazioni interne ed esterne intrattenute dai suoi cittadini (anche acquisiti) più o meno illustri.
Organizzazione del catalogo
Per consentire un accesso più ampio possibile alla sua collezione di materiali librari e documentari, Gambetti ha creato una sorta di catalogo dizionario in senso lato, vale a dire con schede intestate ad autori, titoli, soggetti ed altre categorie. Vi figurano infatti anche intestazioni a persone ed enti destinatari di pubblicazioni, ad attori di azioni giuridiche, a personaggi ed enti produttori e nel contempo aventi relazione a vario titolo con nuclei documentari e quant'altro. Grande attenzione è stata pure prestata alle eventuali relazioni tra materiali, per cui abbondano le schede di rinvio. Le schede sono collocate in 101 scatole ricoperte da carta varese, recanti l'indicazione delle lettere o parti di lettere in esse comprese. Sono state compilate dallo stesso Gambetti su singoli foglietti che misurano in media mm 135x100 c.a; sono realizzate con carta di reimpiego e in qualche caso sono vincolate originariamente tra loro in una successione indicata con numero progressivo apposto dal compilatore. Le informazioni sono il più delle volte contenute nel recto, ma talvolta figurano anche nel verso; quest'ultima eventualità è comunque segnalata, per esempio con l'indicazione "volta". Per gli autori di maggiore rilievo - come per esempio nel caso di Giovanni Bianchi-, si possono trovare schede (in genere di dimensione doppia rispetto a quelle sopraindicate: mm 280x100) aventi l'assetto di veri e propri fascicoli costituiti da fogli ripiegati in due e assemblati uno dentro l'altro - la loro successione è in tal caso stabilita mediante numero di catena - oppure cuciti insieme (quindi non contrassegnati da numero di catena). Tali fascicoli descrivono tutto il posseduto di un autore o personaggio per tipologia di materiale: lettere a vari, onorificenze, documenti familiari, scritti di, su o dedicati al medesimo, opere altrui pubblicate con la sua cura e così via.
Modalità di ricerca
Negli indici del catalogo visualizzabile via web le intestazioni registrano le chiavi di accesso tipologicamente diversificate del catalogo reale, ivi comprese le voci di rinvio; pertanto, contrariamente a quanto avviene nei cataloghi per autore e titolo in senso proprio, spesso non corrispondono alle due chiavi di ricerca - autore e titolo di opera anonima -, previste nel data base ad esse sotteso. In tal caso, la ricerca darà frutti solo se effettuata in maniera generica (su tutte le intestazioni) e non sugli specifici filtri autore/titolo.
Le intestazioni relative a Giovanni Bianchi, che si ritrova anche come Plancus, Janus ed altre forme varianti, sono state tutte ricondotte all'unica forma Bianchi, Giovanni; del resto lo stesso Gambetti, pur adottando forme varianti (forma latina o forme italianizzate da essa derivate), ha poi di fatto riunito tutte le notizie relative a Bianchi in un unico punto del catalogo corrispondente alla forma italiana del nome.
Le schede intestate agli autori antichi in forma di genitivo sono state mantenute tali e pertanto sarà opportuno effettuare la ricerca anche in questa forma.
Se una scheda continua nel verso con altre notizie bibliografiche relative alla stessa intestazione, il verso della scheda non è stato indicizzato.
Inoltre nel caso di schede sotto forma di fascicolo (v. sopra), soltanto la prima immagine è stata intestata al nome dell'autore seguito dall'indicazione: [continua] (per esempio: Bianchi, Giovanni [continua]), mentre le successive sono state intestate semplicemente con: [segue].
Va infine rilevato che il carteggio di vari a Giovanni Bianchi è descritto nel catalogo sotto forma di schede intestate ai nomi dei corrispondenti con rinvio all'indice specifico (nella forma, per esempio: Gregori Gio. Gregorio / Lettere 59 al D.r Gio. Bianchi / V. Lettere autogr. al med.o), consultabile anch'esso in BDI - Cataloghi storici sotto la denominazione Catalogo del Fondo Gambetti. Indice delle lettere autografe a Giovanni Bianchi.