Descrizione
Catalogo a volume, topografico, dei manoscritti del Fondo sessoriano; un volume sec. XIX (dopo il 1875).
Introduzione storica e organizzazione del catalogo
Il Fondo sessoriano fa parte di quei fondi chiusi della biblioteca che raccolgono i manoscritti delle biblioteche monastiche pervenuti alla Nazionale di Roma a seguito della legge per la soppressione delle Corporazioni religiose romane del 19 giugno 1873. Questo fondo conserva i manoscritti provenienti dal monastero cistercense di Santa Croce in Gerusalemme di Roma per un numero totale di 590, molti dei quali confluirono nel monastero romano dall’abbazia di Nonantola (la biblioteca Sessoriana in Santa Croce aveva infatti raccolto la biblioteca Nonantolana, ivi trasferita intorno alla metà del ‘600, comprese le collezioni manoscritte di un gran numero di centri monastici cistercensi; la Sessoriana passò a sua volta alla Nazionale negli anni 1875 e 1885).
Il fondo Sessoriano è descritto in un inventario topografico, in un unico volume, accompagnato da un volume di indice alfabetico per autore e per soggetto che in questa versione digitale è presentato come catalogo separato (Catalogo dei manoscritti del Fondo sessoriano. Indice).
Si fa presente che negli anni 2001- 2002 il fondo Sessoriano è in fase di catalogazione secondo la procedura informatizzata MANUS/ICCU nell’ambito del progetto CAMBIT della Direzione Generale dei Beni Librari. Si segnala anche che nella Sala Manoscritti della biblioteca è consultabile la base dati Biblioteca Nonantola Virtuale che comprende il corpus dei manoscritti medievali dell’abbazia di Nonantola conservati presso la Nazionale (il nucleo più cospicuo di codici nonantolani sopravvissuti), con la riproduzione digitale integrale di 45 codici dei sec. VI-XII.
Vedere, infine, la Nota acclusa alla scheda informativa sulla biblioteca.
L’ordinamento è topografico per segnatura da 1 a 590.
Modalità di ricerca e suggerimenti per la consulta
La consultazione va condotta, sfogliando il catalogo, per segnatura (l’attuale segnatura; le intestazioni del file immagine registrano la/le segnatura/e afferenti; per l’ulteriore indicazione dei numeri di catena visibili nel catalogo cartaceo vedere la Nota acclusa alla scheda informativa sulla biblioteca).
Il sw consente di effettuare, in sede locale, ricerche per segnatura, da condurre nell’apposito campo.